Dopo la ribellione delle Masse, con un rovesciamento di ruoli senza precedenti la Storia ci sta ponendo di fronte alla ribellione delle Imprese.
Sessant’anni fa Ayn Rand ne La rivolta di Atlante aveva previsto che – in un futuro imprecisato – sarebbe avvenuta la sollevazione dei prime movers: la rivolta degli imprenditori contro il collettivismo. Sembrava pura fantasia.
Ma è ciò che sta accadendo, 60 anni dopo, in Italia.
Come è potuto succedere? L’imprenditore oggi è costretto a vivere la stagione del populismo in una condizione, inedita, di “emarginazione sociale”. Costretto a fare i conti con un PIL che non cresce più e con il trionfo dei partiti che difendono le ragioni della Rendita, rispetto a quelle della Produzione.
Imprenditori piccolissimi, piccoli, medi e grandi non hanno più riferimenti, spettatori smarriti di una politica nazionale in cui non si riconoscono più. Poiché la loro voce non è più “privilegiata” – uno vale uno, nell’era Rousseau – sono costretti a scendere in Piazza. E molto presto potrebbero farlo, ufficialmente e stabilmente, a fianco di sindacalisti e lavoratori.
La rivolta della Produzione contro la Rendita.
Roma, Palazzo Grazioli
Bari, Confindustria Bari e BAT
Roma, Roma Incontra
Viterbo, Giovani imprenditori del Centro
Milano, Confcommercio
Roma, Cattaneo Zanetto & Co.
Firenze, Regione Toscana
Torino, You Trend e Nexto
Carovigno
Milano, Assolombarda
Fano, Festival della Saggistica
Roma, I Com
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